Fig.1: Anna Onesti nel suo studio a Rocca di Papa (RM). Foto Adele Cammarata
Fig.2: Anna Onesti, Dantis Amor, tempera e doratura su tela medioevale, 2 stendardi ognuno cm 160X160, mostra Triangolare- Carboni, Corona, Onesti, galleria L'Uovo di struzzo- Studio Gianni Caruso, Mulino Feyles, Torino (1983).
Foto: Enzo Obiso
Foto: Fabio Massimo Fioravanti
Fig.5: Anna Onesti, Il mare verticale, tintura guado e indaco, gouache e collage su carte giapponesi washi montate su pattina di lino e poi su telaio ligneo, ogni opera, cm 120X90, mostra Racconto del mare blu, TraleVolte, Roma (2015)
Foto: Fabio Massimo Fioravanti
Fig.4: Anna Onesti, Lanterne, tinture naturali su carta giapponese washi, stecche di bambù e fili di cotone, ognuna cm 26x26x37,
fili cm 200, mostra Di tre Colori.
150 lanterne per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, Istituto Nazionale per la Grafica, Roma, Istituti Italiani di Cultura di Melbourne e Sydney, Ciputra Artpreneur Center, Jakarta (2011).
Foto: Fabio Massimo Fioravanti
Fig.6: Anna Onesti e Virginia Lorenzetti, L’aquilone Civetta, aquilone a losanga, tintura con fiori di castagno, gouache e inchiostro sumi su carta giapponese washi, stecche di bambù e fili di cotone, cm 125X115, mostra Un mondo Fluttuante. Opere su carta di Anna Onesti, Casina delle Civette, Musei di Villa Torlonia, Roma (2020).
Foto: Greko Kite
[2] Gli stendardi presentati presso il Mulino Feyles traggono ispirazione dall’opera Dantis Amor di Dante Gabriel Rossetti, datata al 1860 e presente nella collezione della Tate di Londra. I pigmenti impiegati per quest’opera provenivano da una fabbrica di colori abbandonata e in stato di rovina situata nel Lungo Dora Savona di Torino, lì molti giovani artisti si rifornivano liberamente; questa pratica e il luogo nello specifico furono all’origine del movimento torinese della Mazz-Art.
[3] Qui prosegue l’intesa di Anna Onesti con il blu, colore sempre presente nella sua produzione. Il colore dei cieli e dei mari, il colore degli aquiloni e delle lanterne, quel blu degli abissi emotivi che Anna ha assorbito e fatto suo osservando l’oroscopo di Agostino Chigi e il blu egizio, colore raro, che Raffaello Sanzio sceglie di adottare per la Galatea.
[4] Anna Onesti, Nuvole di carta. Materia, diffusione e utilizzo della carta giapponese, in Bi no michi. La Via della Bellezza.
Esplorazioni nella cultura giapponese per i 150 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone, Quaderni del Polo Museale del Veneto 1, a cura di Marta Boscolo Marchi e Silvia Vesco, Venezia 2018, p. 139.
[5] La mostra, organizzata presso l’Istituto Giapponese di Cultura a Roma nel 2006 e curata da Stefania Severi, dal titolo Il dono del gelso ha visto opere di Anna Onesti esposte insieme a quelle di Isamu Noguchi, Nobushige Akiyama e Shuhei Matsuyama. La mostra ha viaggiato in Italia e trovato accoglienza presso il Museo della carta e della Filigrana di Fabriano e il Museo del Tessile di Busto Arsizio.
[6] https://www.lebiennali.com/la-mano-e-il-dono-del-gelso/ in questo contributo divulgativo Anna Onesti ripercorre in sintesi la storia della carta di gelso nelle civiltà orientali e non manca di accennare ai racconti che fanno riferimento alla sfera leggendaria sulla nascita della carta.
[7] Ricordo l’istallazione dal titolo Di tre colori, ideata e realizzata da Anna Onesti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. L’opera è stata allestita presso l’Istituto Centrale per la Grafica nella primavera del 2011 e prevedeva la sospensione di cinquanta lanterne verdi, cinquanta bianche e cinquanta rosse, tinte con sostanze vegetali quali reseda, guado, indaco, robbia e carbone e montate utilizzando canne di bambù e fili di cotone. La mostra ha avuto poi altre tappe presso gli Istituti Italiani di Cultura di Melbourne, Sydney e Jakarta. A questo link è possibile scaricare il pdf del breve catalogo che racconta dell’impresa artistica https://istitutocentraleperlagrafica.cultura.gov.it/wp-content/uploads/2012/09/ditrecolori.pdf. Suggestivo anche il contributo video che accompagno lo spettatore attraverso le fasi salienti dell’intero lavoro https://www.youtube.com/watch?v=4dgubeCrKgc.
[8] La mostra Racconto del mare blu si tenne a Roma presso la sede dell’Associazione TRAleVOLTE nel maggio 2015; in catalogo testi di Paolo Di Paolo e Riccardo Duranti.
[9] Anna Onesti, L’alfabeto dei semi: la carta hanji e gli aquiloni, in Hanji Yeon. La carta hanji e gli aquiloni, Catalogo della mostra, (Castello reale di Moncalieri, Torino ottobre-dicembre 2024), a cura di Riccardo Vitale, Elisabetta Silvello e KANG Donggu, organizzata dall’Istituto Culturale Coreano in Italia e Residenze reali sabaude-Direzione Musei nazionali Piemonte, s.l, 2024, p.32.
[10] Un mondo fluttuante. Opere su carta di Anna Onesti, mostra a cura di Maria Grazia Massafra e Alessia Ferraro, Musei di Villa Torlonia, Casina delle Civette, ottobre 2020 – giugno 2021, Roma https://www.youtube.com/watch?v=x0DGihll5lY.
Fig.7: Anna Onesti, Con Grazia, aquilone scudo, tinture naturali, inchiostro e collage su carta coreana hanji prodotta dal maestro cartaio Jang Sung Woo, stecche di bambù e fili di cotone, cm 110X80, mostra Hanji Yon.La carta hanji e gli aquiloni, esposizione delle opere dell’artista per i 140 anni delle relazioni diplomatiche Italia Corea, Castello di Moncalieri Torino (2024).
Foto: Franco Caniatti